La nuova Politica Agricola Comunitaria (PAC),
Entrata in vigore il 1° gennaio 2023, prevede una misura specifica per sostenere gli impollinatori, in particolare le api, e la loro preziosa funzione per l’agricoltura. Questa misura, denominata Ecoschema 5, offre un incentivo economico alle aziende agricole che si impegnano a dedicare una parte della loro superficie alla coltivazione di piante mellifere e pollinifere, ovvero di interesse apistico.
Nello specifico, gli agricoltori che scelgono di aderire all’Ecoschema 5 ricevono un premio di 500 euro ad ettaro per i seminativi e di 250 euro ad ettaro per le colture arboree, come vigneti, oliveti e frutteti. Questi importi vengono incrementati del 20% se l’azienda si trova in aree Natura 2000 o in Zone Vulnerabili ai Nitrati di origine agricola.
L’obiettivo dell’Ecoschema 5 è quello di salvaguardare la biodiversità e gli insetti impollinatori, essenziali per il successo dell’agricoltura. Infatti, come spiegato nel Piano Strategico PAC (PSP), questa misura contribuisce a “creare condizioni favorevoli allo sviluppo degli insetti impollinatori selvatici, concorrendo pertanto all’obiettivo di invertire la tendenza alla diminuzione degli impollinatori”.
Per beneficiare del premio, gli agricoltori devono rispettare specifici impegni. Sui seminativi, devono mantenere una copertura dedicata con piante di interesse apistico su una superficie minima di 0,25 ettari contigui, con una larghezza minima di 20 metri e una fascia di rispetto di 3-5 metri dalle colture limitrofe non soggette a limitazioni sull’uso di prodotti fitosanitari.
Inoltre, non possono eseguire operazioni di sfalcio o trinciatura delle piante di interesse apistico durante il periodo di fioritura, né utilizzare diserbanti chimici e altri prodotti fitosanitari fino al completamento della fioritura.
Ammissibilita’ eco 5 su seminativi
Per le colture arboree, gli agricoltori devono mantenere nell’interfila o all’esterno della proiezione verticale della chioma una copertura dedicata con piante di interesse apistico, assicurando una copertura vegetale su almeno il 70% della superficie oggetto di impegno. Anche in questo caso, non è possibile sfalciare o trinciare la copertura durante il periodo dalla germinazione al completamento della fioritura, né utilizzare diserbanti chimici o altri prodotti fitosanitari durante la fioritura delle colture arboree e delle piante di interesse apistico.
Aderire all’Ecoschema 5 comporta vantaggi economici, ma anche costi e limitazioni che ogni azienda agricola deve valutare attentamente. Destinare una parte dei campi a colture a perdere può rappresentare un mancato guadagno significativo in alcune aree, mentre nelle colture arboree la presenza di copertura vegetale nell’interfila può intralciare le operazioni di campo. Inoltre, le limitazioni sull’uso di agrofarmaci possono incidere negativamente sulla gestione della coltura principale.
Tuttavia, il sostegno agli impollinatori è fondamentale per la salvaguardia della biodiversità e per un’agricoltura sostenibile. Come sottolineato nel PSP, l’Ecoschema 5 contribuisce a ridurre il rischio di inquinamento delle matrici ambientali, favorisce una migliore gestione delle risorse naturali, migliora il sequestro del carbonio nel suolo e l’adattamento ai cambiamenti climatici, riducendo al contempo l’erosione dei suoli e la lisciviazione dei nutrienti.
Ammissibilità Eco 5 su seminativi (Fonte foto: Angelo Frascarelli, presidente di Ismea) dal sito agronotizie)
Le api e gli altri insetti impollinatori svolgono un ruolo cruciale per la produzione alimentare e il mantenimento della biodiversità.
Fonti: Agronotizie articolo di Tommaso Cinquemani e nostre ricerche.