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Controllo delle erbe infestanti in maniera sostenibile

Le malerbe esercitano un’azione di sottrazione di acqua, nutrienti minerali, luce ed aria. Inoltre, nel caso di erbe rampicanti volubili possono soffocare la pianta da reddito: ecco perché è importante tenere sotto controllo l'avanzata di erbe infestanti in modo naturale.

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Perchè è importante prevenire e controllare l’avanzata delle erbacce

Le erbe infestanti possono essere definite come piante nate dove non sono desiderate. Esse causano una riduzione delle produzioni agrarie in conseguenza della competizione interspecifica con le piante coltivate. Le strategie di controllo applicate in agricoltura biologica non mirano all’azzeramento delle infestanti, come avviene invece in convenzionale, dove sono disponibili erbicidi chimici ad azione totale.

La filosofia propugnata dall’agricoltura biologica, in generale, privilegia il mantenimento della biodiversità a tutti i livelli e quindi lo scopo è quello di mantenere le avversità biotiche entro una soglia accettabile senza annientarle. Per limitare i danni delle malerbe si può quindi far ricorso a metodi diretti di lotta o metodi indiretti di prevenzione.

I metodi preventivi sono volti a ridurre la densità della flora reale mediante la riduzione della flora potenziale. I metodi indiretti hanno la finalità di migliorare l’abilità competitiva della coltura nei confronti delle avventizie, lavorando sul sesto d’impianto, l’irrigazione e la fertilizzazione. I metodi diretti invece prevedono l’uso di mezzi meccanici, termici o la pacciamatura.

Oltre che in queste realtà, che producono biologico senza certificazione, l’agricoltura biologica a livello mondiale è praticata in oltre 120 nazioni.

Rimuovere le erbe infestanti

Rimedi ed Erbicidi naturali contro le erbe infestanti

In merito agli erbicidi naturali attualmente sono allo studio sostanze come la farina di glutine di mais che utilizzata in pre-emergenza ha dimostrato una buona efficacia per numerose infestanti a foglia larga e graminacee, oppure prodotti a base di acido acetico e olii essenziali di Manuka, Mentha piperita e Thymus vulgaris.

Il vantaggio è costituito dal fatto che sono sostanze non tossiche, relativamente economiche e biodegradabili. Prove sperimentali effettuate presso il CREA-VIV di Pescia (PT) hanno messo in luce l’efficacia come diserbanti naturali di alcuni acidi organici e olii essenziali.

In particolare l’aceto di vino madre e alcuni olii essenziali come quello di pino e di geranio sembrano avere delle potenzialità come disseccanti delle infestanti. Molti degli organismi viventi, quali batteri, funghi, insetti, licheni e piante possono fornire composti bioattivi: essi non sono coinvolti nei processi metabolici principali, ma spesso intervengono in meccanismi di competizione intra e/o interspecifica. Ad esempio il genere Drechslera, appartenente alla classe dei funghi deuteromiceti, è uno fra i più studiati, annoverando numerose specie patogene per le colture agrarie.

Gli studi condotti hanno portato all’isolamento di un gruppo di sostanze chiamate ofioboline, le quali hanno mostrato tossicità verso numerose specie graminacee. Altro sistema attualmente molto utilizzato è il pirodiserbo che consiste nel fiammeggiare la vegetazione infestante in modo che dissecchi. Si utilizzano barre o aste lanciafiamme alimentate a G.P.L. e può essere effettuato sia a tutto campo che localizzato sull’interfilare.

Alcuni modelli di bruciatori sono muniti di speciali deflettori il cui scopo è quello di proteggere la coltura dall’azione della fiamma. Il principio su cui si basa il pirodiserbo è il cosiddetto “shock termico” determinato dal calore sprigionato dai bruciatori (circa 70 °C) la cui conseguenza diretta sulle infestanti è la distruzione delle membrane cellulari e la coagulazione delle proteine. Questa tecnica appare interessante per la rapidità di esecuzione ed il costo non eccessivo del gas.

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